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ricerche, intuizioni, flussi, frammenti (altro)
nello spazio dell’aula convivono più inconsci.
quelli degli studenti e quello dell’insegnante e, visto che in quel dato momento condividono lo stare insieme
, si costituiscono reciprocamente dando vita ad un inconscio localizzato, interstiziale
, che è strettamente dipendente dallo spazio dell’aula.
questo inconscio localizzato appartiene a tutti e nessuno.
pur essendo lì, non è lì
.
quando agli studenti rispondo senza rispondere, oppure annuisco e li lascio parlare, sgranano gli occhi, scuotono la testa, a volte ridono imbarazzati e, soprattutto, si sentono persi.
dal canto mio so che se mi comportassi diversamente, sarebbero veramente persi.
la Scuola deve diventare il luogo (lo spazio) dell’Apprendimento
, i partecipanti da studenti devono diventare apprendisti.
le persone – studenti – che popolano un’aula (di studio) sono delle manifestazioni dell’unicità che protende verso la vita, la bellezza, la ricerca di senso e consapevolezza. sono presenza
in uno stato di profonda ricezione.
la forma della scuola attuale tende a reprimere queste unicità attraverso percorsi generici, standardizzati, piramidali e a mortificare lo slancio
per …