il Regime ipertecnico
–digitale
ha impresso nei suoi adepti (e nei suoi pochi antagonisti) il senso di una realtà collassata, imprendibile, solo in apparenza luminosa e spensierata, nel profondo, nel suo interno, catastrofica e dolorosa.
il mondo appare fiorito, ma nelle sue viscere, brucia.
i giovani sentono il calore delle fiamme e l’odore acre di bruciato che distrugge ogni loro moto di emancipazione (dal Regime) e di immaginazione: è per questo che appaiono scampati da un terremoto, paralizzati e in attesa dell’ultima scossa fatale (che non arriverà mai). questo smarrimento sotterraneo – da non confondere con il fatalismo – è la condizione fondamentale e necessaria al Regime per dispiegare il proprio dominio.